penna-calamaio
 
“Hanno tutto
 
e non hanno
 
niente…”

“Hanno tutto e non hanno niente…”: è il malinconico sfogo di un nonno che partecipa con drammatica apprensione al dolore dei nipotini per la separazione di mamma e papà. Il papà riempie la vita dei figli di cose, regalini ogni momento, sovente in pizzeria, libertà nella gestione del tempo davanti al computer, aiuto nel fare i compiti…

Mai successo prima, nella normale vita famigliare. Il tutto condito con tanti abbracci fuori programma e coccole a non finire.

La mamma, con i nervi a fior di pelle, non sa parlare più senza gridare, non più un sorrìso verso i ragazzi, richiami continui sul loro dovere, sgridate per le inadempienze o per qualche voto insufficiente a scuola. Pensare che vivono in case dove non manca nulla, anzi adesso hanno due case, una di mamma e una di papà …

Eppure hanno perso tutto: un amore che trasmette stabilità, sicurezza. Un affetto sincero, senza doppio fine, una ferialità fatta di sì e di necessari no che aiutano a crescere. In certe situazioni i figli diventano merce di scambio, fragili paraventi dove nascondiamo maldestramente la rabbia per il nostro insuccesso.

Capisco ora l’espressione un po’ curiosa di un amico prete che invitava ad organizzare incontri non solo per sposarsi, ma anche per sapersi dividere civilmente, senza ipocrisie e danni psicologici irreparabili per i più piccoli che non hanno mai colpa.

Caro nonno, sono vicino al tuo silenzio doloroso pieno di domande e di tristezza, ma soprattutto ti è vicino Gesù! Prego con te.

don Ettore