Iniziamo un nuovo anno pastorale, ricco di avvenimenti. A livello di Chiesa Cattolica vivremo la conclusione dell’anno sulla vita consacrata; il Sinodo dei Vescovi sulla vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo; l’Anno Santo della Misericordia e la Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia (fine luglio 2016). La nostra diocesi sarà chiamata a vivere il Giubileo e a portare a termine il cammino del XXI Sinodo che si concluderà nella Veglia di Pentecoste. Trecate sarà “investita” soprattutto dall’Anno Santo e dalle decisioni sinodali che hanno già iniziato a influenzare la realtà del nostro oratorio con don Mauro chiamato ad accompagnare nella programmazione la vita dell’oratorio di Cerano, sostenendo i vari responsabili della pastorale giovanile. Condivideremo delle attività con un’altra parrocchia. E questo, col tempo, cambierà diverse cose nel modo di pensare e di vivere la nostra realtà trecatese. Questo diventa un buon programma pastorale: rappresenta un valido aiuto e uno stimolo a intraprendere una rotta comune, evitando “dispersioni in solitarie navigazioni pastorali o in estemporanee iniziative che si rivelano all’indomani realtà inutili e prive di fondamento”. Anche il progetto “Pastorale, Sport e Famiglia”, permetterà al nostro Oratorio di aprirsi al futuro e all’intera comunità cristiana e civile. Ricorrono inoltre i quattrocento anni dell’arrivo delle reliquie di san Cassiano di Imola a Trecate. Reliquie di un martire che ha sacrificato la vita per la fedeltà al Vangelo. È un’occasione propizia per rileggere, con onestà, il cammino fatto e vedere le prospettive che si aprono. Dobbiamo riscoprire, come Cassiano, la comune vocazione battesimale che rende ogni credente capace di annunciare il Vangelo e di partecipare alla costruzione della comunità. Il nostro compatrono e il Sinodo ci invitano a sentirci parte di una Chiesa in cammino, che non ha paura di sperimentare nuovi percorsi e di aprirsi a quelle novità che lo Spirito mette davanti. Riscoprire l’importanza dei laici e della necessità di renderli corresponsabili autentici, con i sacerdoti, delle comunità o Unità Pastorali Missionarie di cui si è parte. Siamo invitati a riconoscere tutto il bene che esiste tra noi. Un bene che c’è e chiede di “essere consolidato”. Consolidare non significa trattenere per sé o nascondere, ma rendere tale bene davvero solido, perché possa essere condiviso, trafficato, moltiplicato con e per tutti. “Diventa stile di una Chiesa che coraggiosamente guarda avanti con fiducia e speranza”. Siamo chiamati a essere una Trecate estroversa, pronta a ritrovare se stessa fuori da sé: un atteggiamento fondamentale da irrobustire, come esigenza di testimonianza efficace del Vangelo. Papa Francesco ricorda che “la misericordia è la parola chiave dell’agire di Dio, perché la Scrittura ci rivela che il nostro Dio verso gli uomini è paziente e misericordioso”. Diventiamo capaci di donare misericordia solo se facciamo esperienza del perdono di Dio: questo apre prospettive nuove per ogni battezzato e per la comunità trecatese. La scelta di Papa Francesco di indire un Anno santo della Misericordia è la sua intuizione di quanto gli uomini d’oggi abbiano bisogno di riscoprire l’esperienza della misericordia. ”La mentalità contemporanea, forse più di quella dell’uomo del passato, sembra opporsi al Dio della misericordia e tende altresì ad emarginare e a distogliere dal cuore umano l’idea stessa della misericordia”. Proprio per questo, è urgente che noi trecatesi testimoniamo questa realtà che Gesù ha vissuto e insegnato. Abbiamo bisogno di aprire i cuori a Dio per avere quella concretezza che permette di capire come si rispetta la vita, la persona umana, gli affetti, la famiglia… Anche nella città di Trecate c’è tanto bisogno di questa sensibilità umana e cristiana: ognuno può dare l’esempio “della vita buona del Vangelo” nelle famiglie, nella comunità e nella società.

Alessandro Maffiolini