Lasciarono tutto e lo seguirono.

Lc 5,1-11

Gesu-sinagoga

Quattro pescatori sono lanciati in un’avventura più grande di loro: pescare per la vita. Pescare produce la morte dei pesci. Ma per gli uomini non è così: pescare significa “catturare vivi”, è il verbo usato nella Bibbia per indicare coloro che in una battaglia sono salvati dalla morte e lasciati in vita (Gs 2,13; 6,25. 2 Sam 8,2). Nella battaglia per la vita l’uomo sarà salvato, protetto dall’abisso dove rischia di cadere, portato alla luce.

“Sarai pescatore di uomini”: li raccoglierai da quel fondo dove credono di vivere e non vivono; mostrerai loro che sono fatti per un altro respiro, un altro cielo, un’altra vita! Raccoglierai per la vita.

Gesù sale anche sulla mia barca, non importa se è vuota e l’ho tirata in secco, e dice anche a me: “Vuoi mettere a disposizione la tua barca, la barca della tua vita? C’è una missione per te”. Quella stessa di Pietro, che è per tutti, non solo per preti o suore: se pescare non significa dare la morte, ma portare a vivere meglio, con più respiro e luce, portare a galla la persona da quel fondo limaccioso, triste, senza speranza, in cui vive, allora in questa nostra “epoca delle passioni tristi” un grande lavoro è da compiere. Non noi però, ma lo Spirito di Dio.

“Sulla Tua parola getterò le reti”. Che cosa spinge Pietro a fidarsi? Non ci sono discorsi sulla barca, ma sguardi: per Gesù guardare una persona e amarla era la stessa cosa. Pietro in quegli occhi ha visto l’amore per lui. Si sente amato, che la sua vita è al sicuro accanto a Gesù, crede nella forza dell’amore che ha visto e si fida.

E le reti si riempiono. Simone, davanti a questa potenza e mistero, ha paura: allontanati da me, perché sono un peccatore. E Gesù ha una reazione bellissima: trasporta Simone su di un piano totalmente diverso. Non si interessa dei suoi peccati; ha una sovrana indifferenza per il suo passato, pronuncia parole che creano futuro: “Non temere. Tu sarai pescatore, donerai vita”.

Mi incantano la delicatezza e la sapienza con le quali il Signore Gesù si rivolge a Simone, e in lui a tutti:

– Lo pregò di scostarsi da riva: Gesù prega Simone, non si impone mai;

– Non temere: Dio viene come coraggio di vita; libera dalla paura, paralisi del cuore;

– Tu sarai: Tu donerai vita. Gesù intuisce in me fioriture di domani; per Lui nessun uomo coincide con i suoi fallimenti, bensì con le sue potenzialità.

Tre parole con cui Gesù, maestro di umanità, rilancia la vita: delicatezza, coraggio, futuro.

Lasciarono tutto e lo seguirono. Senza neppure chiedersi dove li condurrà. Sono i “futuri di cuore”. Vanno dietro a Lui e vanno verso l’uomo, quella doppia direzione che sola conduce al cuore della vita.

 

Padre Ermes Ronchi