Il tempo dell’attesa

Il tempo di Avvento non è semplicemente un certo numero di giorni che ci porta al Natale, piuttosto è l’attesa di un avvenimento che cambia la qualità del nostro tempo e lo rende finalmente “tempo umano”. L’attesa apre il cuore alla speranza e rompe il cerchio del “tempo alienato” in una propensione materialistica e consumistica che ha convinto, anche molti battezzati, della necessità del lavoro frenetico per accumulare sempre più beni per se stessi o pochi altri. Ecco l’importanza dell’Avvento, un tempo propizio del Dio che “viene”. L’Avvento richiede a tutti di iniziare a parlare il linguaggio della speranza e di interrompere l’egoismo, aprendosi alle dinamiche “del dono generoso, dell’apertura fraterna, del servizio umile e silenzioso, della carità”. L’attesa dei prossimi giorni orienta la direzione del nostro cuore. La fede cristiana provoca l’attesa dell’uomo a proiettarsi su cose importanti, essenziali, profonde, quasi divine, sulla nascita di un bimbo a Natale. Tutto questo per i cristiani ha un nome, Gesù il Salvatore che, con la Sua storia, ha un messaggio di vita e porta una promessa di felicità. “Verrà, verrà, di sicuro verrà. A Natale, verrà, Lui, la Parola del Dio vivente. Verrà a zittire le chiacchiere mie”. È la potenza di una Parola che può dare nuovo gusto al parlare degli uomini. Verrà con la presenza di una Parola fatta carne e si presenterà davanti agli uomini per essere accolta con fede e diventare occasione d’incontro. In questo modo la nostra fede si trasforma in una fede operosa nella carità e pronta ad aderire con tutta se stessa a Gesù. Diventiamo cristiani capaci di rivelare la presenza personale di Dio, che “non se ne sta nel più Alto dei Cieli”, ma “abita tra le case della gente, avanza per le strade degli uomini, si insinua nei crocicchi degli emarginati, penetra nelle fessure degli afflitti, si lascia ascoltare nella sordità dei morenti, là dove le tenebre scendono sulla città degli uomini, e non disdegna nemmeno di sedere alla mensa dei peccatori”. Allora in questo Avvento, armiamoci di coraggio per combattere la buona battaglia della fede contro il male presente nel mondo e nella nostra Trecate: apriamoci all’infinita Misericordia di Dio. Tutto quanto compiamo nella nostra vita quotidiana “dovrebbe essere avvolto dalla tenerezza con cui Dio si indirizza ai credenti; nulla del Suo annuncio e della Sua testimonianza verso il mondo può essere privo di Misericordia. La credibilità della Chiesa passa attraverso la strada dell’amore misericordioso e compassionevole”. È un tempo per iniziare a vivere un inesauribile desiderio di Misericordia e diventare capaci di offrirla a quanti incontriamo e riconosciamo “fratelli e sorelle in Cristo Gesù”.

Buon cammino a tutti!

Prepariamoci ad accogliere Gesù

Abbiamo iniziato un nuovo anno liturgico, una nuova occasione che Dio dona all’umanità per comprendere e vivere la Sua Parola, diventando capaci di essere “testimoni della verità”. Quest’ultima non è un concetto astratto o una pura idea: è l’incontro con Gesù che si fa uomo e diventa uno di noi. In Lui, Dio si manifesta come colui che “si interessa a ogni uomo e ogni donna”. Infatti Dio non ha aspettato che andassimo verso di Lui, ma è Lui che si è mosso verso di noi, senza calcoli: Dio è fatto in questo modo, “fa sempre il primo passo”. Nel periodo dell’Avvento, inizio di questo nuovo anno, Dio ci accompagnerà a comprendere che Lui si è calato nella “realtà quotidiana della gente comune, si è commosso dinanzi alla folla che pareva un gregge senza pastore, ha pianto con Marta e Maria che avevano perso il fratello, ha subito anche il tradimento di un amico”; infatti Gesù ci dona la certezza che è con noi, in mezzo a noi. Potremmo addirittura affermare che Dio è apertura e accoglienza di tutti ed invita ogni persona, famiglia, gruppo, movimento, associazione, comunità ad uscire incontro agli altri. Solo così siamo capaci di portare la luce della nostra fede e di manifestare il vero volto di Dio. L’Avvento ci dispone a celebrare e a rivivere nella fede la venuta di Cristo nella carne, la Sua presenza nella vita della Chiesa e nel cuore dei fedeli e l’attesa del Suo ritorno glorioso alla fine dei tempi. La disposizione fondamentale del cristiano, perciò, durante questo tempo liturgico, è dominata dall’attesa, dalla speranza viva e dalla vigilanza. È un periodo in cui la Chiesa e i battezzati vivono una grande e bella realtà: Gesù è già venuto e già ci ha portato la salvezza, ma poiché il regno di Dio non ha raggiunto la sua pienezza, viviamo continuamente la tensione del “già” e del “non ancora”. È qui che si gioca la libertà dell’essere umano e la sua capacità di compiere scelte concrete di amore e di accoglienza. Il tempo dell’Avvento, in fin dei conti, dovrebbe portare la nostra comunità cristiana di Trecate ad approfondire il “senso della venuta di Dio che si è pienamente rivelato in Cristo” e il senso della salvezza che Dio viene a portare all’umanità. Questo è l’augurio che il Bollettino, la sua redazione e la Parrocchia rivolgono con tutto il cuore e con umiltà sincera a te caro lettore e a quanti avranno tra le mani, anche solo in modo fugace, questa pubblicazione.

Alessandro Maffiolini