La misericordia incontra tutti

Tra pochi giorni la Chiesa in Italia celebrerà un avvenimento importante per la propria vita: a Genova si terrà il ‘Congresso eucaristico nazionale’. È una manifestazione tutta speciale del culto eucaristico, nel quale una comunità si ferma per approfondire un determinato aspetto del Mistero. Tale appuntamento ha quest’anno la particolarità di essere preceduto da un cammino di formazione e di preghiera che desidera coinvolgere non solo la Liguria, ma tutte le Diocesi italiane. La proposta è infatti un evento non incentrato su di un unico territorio, ma vissuto ad ampio raggio in tutte Diocesi italiane. È, nell’intenzione dei Vescovi, l’occasione per riscoprire l’Eucarestia, quale “fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Il tema del Congresso cercherà di approfondire il legame tra il dono del Corpo e Sangue di Cristo e la missione propria di ogni credente e di ogni comunità cristiana: la capacità di uscire ed annunciare l’immensa Misericordia di Dio per ogni uomo. All’interno dell’Anno Giubilare, diventa chiara l’intenzione di rimettere l’Eucaristia al centro della vita della Chiesa e di ogni battezzato: Essa ci chiama ad edificare l’unità, rinnovando, con forza e senza paura, i rapporti di fratellanza tra le persone per costruire una nuova cultura. Solo così il dono è elemento naturale nei rapporti, la comunione e il dialogo sono capaci di rispondere alle sfide odierne di autosufficienza ed egoismo: nascerà allora una civiltà dell’amore in cui il diverso, il debole, il maltrattato, il considerato ultimo e inutile, si trasforma nel centro della vita delle comunità e delle nazioni. Ecco perché dall’Eucaristia si giunge a coinvolgere e incontrare i luoghi della misericordia come ospedali, carceri, Caritas, centri di accoglienza dei migranti e altri, per dimostrare che dall’Eucaristia si arriva ad amare e a donarsi a tutti. Siamo sinceri: abbiamo necessità di contemplare in continuazione il mistero della Misericordia: “È la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. È la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”. Partecipare alla “Messa” è allora non un dovere, ma il desiderio di incontrare l’Amore vero che ha sacrificato la vita per noi, di arrivare alla fonte della gioia, della serenità e della pace duratura. Nel pane spezzato è Dio stesso che si fa prossimo a ogni persona. La Misericordia del Padre raggiunge così da vicino la porta del nostro cuore da poter essere la luce che illumina ogni abisso e offre l’autentica libertà. Andare a Dio che mostra la Sua onnipotenza nell’Eucaristia e nel perdono, rende ogni persona disponibile a orientare il cuore e le scelte a Lui e a rivolgere così questa misericordia a tutti i fratelli e servirli sul modello di Gesù stesso. Nessuno è escluso dalla Misericordia, anzi ogni battezzato ha la capacità di un vero e proprio cambio di mentalità e di azione; la comunità stessa, ponendosi in ascolto della Parola di Dio, “docile allo Spirito Santo e nutrita dal Pane eucaristico”, deve interrogarsi sul sistema di raggiungere in modo più incisivo le persone, per portare a loro con coraggio e umiltà la gioia del Vangelo. La Chiesa ci ricorda con questo Congresso che “non possiamo essere destinatari dell’amore con cui Dio esce da Sé per venire incontro a ogni uomo, soprattutto il più fragile e ferito, senza essere coinvolti in questo stesso movimento di uscita”. Questo vuol dire partecipare all’Eucaristia e lasciarsi travolgere dall’amore misericordioso di Dio.

 

A cura di Alessandro Maffiolini