Settembre è ormai arrivato; è un tempo di nuovi inizi! “Nuovi” non perché faremo cose eccezionali: spesso tendiamo a mantenere lo status quo delle cose, a fare quello che si è sempre fatto, perché ci mantiene nei nostri schemi e ci fa star bene (almeno stiamo bene noi, gli altri e la comunità forse molto meno). Ringraziamo, però la nostra fede che ci indica come Gesù sempre “fa nuove tutte le cose”, cominciando dal cuore dell’uomo. Con la novità che sempre il Vangelo origina in noi, ci apprestiamo a riprendere con fiduciosa determinazione il nostro servizio alla comunità cristiana e alla nostra Diocesi. In queste settimane riprenderemo a pieno ritmo le nostre consuete attività: scuola per i ragazzi e gli insegnanti, il lavoro per chi ha la grazia di averlo, le attività sportive, gli interessi di vario genere e i gruppi più disparati. Tutto ciò costituisce il mondo in cui viviamo e per il quale, diverse volte, combattiamo, anche se ciò significa spesso portare divisione, distruggere le altre persone e rimanere indifferenti a quanto accade agli altri. È un mondo che ci piace e c’è comodo in cui noi siamo gli unici protagonisti e i comandanti. Inizia quindi un periodo pieno con un tempo limitato di riposo e di libertà. Le nostre giornate sembrano tutte piene e impossibilitate a contenere altro. Insomma: la vita è già tanto difficile, i rapporti con le persone sono già tanto complicati, le tribolazioni che travolgono le giornate sono tanto gravi, che non è sbagliato pensare di principio che anche il Padre misericordioso voglia aggiungere pesi sulle spalle dei suoi figli. E questo a fronte del fatto che, anche tra noi cristiani, circoli l’idea che il cristianesimo sia come un peso in più da portare nella vita di tutti i giorni. Eppure, mai come in questi ultimi decenni, il messaggio cristiano è annunciato come una promessa di liberazione, come l’offerta di una comunione che regala sollievo e speranza. È questo il senso ultimo del Vangelo inteso come buona notizia. Inoltre tra le varie attività, occorre considerare quelle delle nostre comunità cristiane. Il rischio di molti battezzati è di considerarle sulla linea delle altre: prenderle, viverle in qualche modo, lasciarle quando siamo stanchi, annoiati diventano scomode o non procedono secondo la nostra e unica volontà. Il cammino della nostra comunità cristiana non può essere considerato una delle tante cose che da settembre riprendono, che soffocano la nostra vita e che sono più un peso che una occasione di crescita e di gioia. “Ricominciare, ripartire con il nostro cammino di fede, ci offre proprio questa possibilità: non dare tutto per scontato, ma preferire di nuovo le cose importanti, scegliere ancora una volta a cosa dedicare le nostre energie e le nostre attenzioni, riscoprire che cosa è davvero importante e perché”. Ecco che si tratta di ripartire riconoscendo che è proprio il Signore che ci chiama a “uscire” dal nostro guscio e andare verso tutti, nella semplicità e nella disponibilità degli incontri di ogni giorno. Infine, gettiamo uno sguardo anche sugli stimoli che ci vengono dalla Chiesa italiana e universale con l’invito a vivere l’ottobre missionario, a riflettere sul prossimo Sinodo dei vescovi con Papa Francesco su giovani e vocazioni, a compiere delle scelte vere nella giornata mondiale dei poveri. Insomma, tanti stimoli, tanti impegni, tante attività per avere la possibilità di crescere nella fede e nella carità in comunione con tutta la Chiesa.

don Alessandro Maffiolini