Prendiamo in prestito l’idea fondamentale che il Santo Padre ha lanciato nel primo giorno del 2018. Indubbiamente Maria è la “protagonista” insieme al Figlio di questa proposta. Il primo giorno dell’anno civile siamo invitati a fissare lo sguardo su di Lei per far rinascere in noi il desiderio di riprendere il cammino della vita lungo i vari sentieri del tempo. Fondamentale per un cammino fruttuoso è certamente il verbo “custodire”: ogni persona ha il compito di fare entrare nel proprio cuore il Bambino Gesù, perché abiti realmente in noi e ci doni la capacità di riflettere profondamente su quanto accade e sulle nostre scelte. “La Vergine ci fa capire come va accolto l’evento del Natale: non superficialmente ma nel cuore. Ci indica il vero modo di ricevere il dono di Dio: conservarlo nel cuore e meditarlo. È un invito rivolto a ciascuno di noi a pregare contemplando e gustando questo dono che è Gesù stesso”. La fede di Maria, capace di ottenere miracoli da Gesù e pronta a sostenere la fede degli apostoli, diventa generatrice di quell’attenzione verso i poveri, i sofferenti, gli indigenti, i dubbiosi, gli ultimi. Questo modo di vivere la fede penetra nel cuore degli esseri umani e li spinge a creare un mondo nuovo dove avranno stabile dimora l’amore e la giustizia. La Chiesa e ogni comunità cristiana non possono allora se non farsi operatori di un anno solidale e accogliente per arrivare a creare un mondo guidato dalla verità del Vangelo; altrimenti continueremo sulla strada dell’autodistruzione della nostra civiltà e ridurremo a nulla il processo creativo di Dio. Da qui un invito pressante: passiamo ogni giorno in rassegna le opere che Dio compie nella nostra vita e grazie alla nostra disponibilità. Eviteremo così di lasciare la nostra vita in balia della paura, dello sconforto, della tentazione di chiuderci in noi stessi e nelle nostre case; apriamoci a un dialogo attento, disponibile e costruttivo. Possiamo allora permettere al nostro cuore di rivolgere lo sguardo alle persone che ci circondano per riconoscere fratelli e sorelle con cui camminare. “Anche noi, cristiani in cammino, all’inizio dell’anno sentiamo il bisogno di ripartire dal centro, di lasciare alle spalle i fardelli del passato e di ricominciare da ciò che conta”. Questo è l’autentico punto di partenza che sta davanti a noi. “Perché Maria è come Dio ci vuole, come vuole la sua Chiesa: Madre tenera, umile, povera di cose e ricca di amore, libera dal peccato, unita a Gesù, che custodisce Dio nel cuore e il prossimo nella vita”. Per vivere un anno più solidale e accogliente, non riduciamo come molte volte accade, la fede a una pura idea o una dottrina: la rendiamo così incapace di plasmare la nostra vita e le nostre scelte concrete. Altrimenti non sarà un nuovo anno, ma un anno vecchio che peggiora sempre di più. Caro lettore o lettrice, per favore, non spegniamo la speranza nel cuore; non soffochiamo le aspettative di pace. “È importante che da parte di tutti, istituzioni civili, realtà educative, assistenziali ed ecclesiali, ci sia l’impegno per assicurare ai rifugiati, ai migranti, a tutti un avvenire di pace. Ci conceda il Signore di operare in questo nuovo anno con generosità, con generosità, per realizzare un mondo più solidale e accogliente”. Questo è il mondo che tutte le persone di buona volontà desiderano e s’impegnano a creare. Buon Anno Nuovo.

don Alessandro Maffiolini