Cara lettrice, caro lettore, sono contento di poter entrare nelle vostre famiglie anche quest’anno con le mie parole di augurio in occasione del Natale del Signore!

Gesù è l’Atteso dalle genti. Ogni essere ha in se il desiderio di incontrare Dio. Ognuno di noi è in permanente attesa di Colui che è “nostro riposo e nostra consolazione”. Di Colui che il nostro cuore logorandosi di nostalgia reclama come sua sovrabbondante pienezza e gioia.

“La notte di Natale è questo: guardarsi nel cuore. E guardando nel proprio cuore ognuno di noi può riconoscere che ha delle ragioni e ha dei torti, ha dei buoni e dei cattivi pensieri, qualcosa per cui dobbiamo perdonare gli altri e qualcosa per cui dobbiamo noi chiedere perdono agli altri”.

Dal Bambino Gesù noi grandi impariamo com’è importante la famiglia; com’è importante avere vicino persone che ci vogliono bene e che si preoccupano di noi. Impariamo com’è importante la fiducia, avere qualcuno che ci afferra per mano e ci aiuta a camminare. Dio che si fa carne, infatti, dice a noi adulti che dobbiamo diventare come bambini per lasciarci afferrare per mano dall’Amore di Dio ed essere aiutati a camminare nella vita. Impariamo nuovamente che è bello stare insieme, giocare, essere una “classe” unita. Essere amici.

Cari amici, Dio non nasce solo per farsi adorare o farsi mettere nel presepe, ma per lasciarsi imitare. Se così non è, rischiamo di fare della Grotta non un luogo di amore e di verità ma una zona d’ipocrisia, e di oscurare la Luce di Betlemme. Noi che nei giorni di Natale sosteremo in quella Grotta dobbiamo uscirne cambiati: solo così quel Bambino troverà in noi degli alleati contro la malizia, l’avarizia, il profitto, la spregiudicata smania di prevalere sugli altri. La nostra speranza e il desiderio della festa devono tradursi in scelte e gesti concreti di giustizia, di solidarietà fraterna, di cura delle povertà. Non facciamo prevalere la logica umana del profitto e della speranza di un mondo migliore che arriverà. La speranza in Dio necessita d’incontrare la buona volontà degli uomini per tradursi in giustizia e pace. Grazie al Natale abbiamo tutti la possibilità di vincere questo lungo e rigido inverno.

La bellezza dei presepi e dei canti, la volontà di normalità e di vacanza non ci deve lasciare solo a bocca aperta, ma deve migliorare il battito cardiaco dell’amore. “La molta felicità di pochi si chiama egoismo; un briciolo di felicità per tutti può cambiare il mondo”.

A tutti voi amici e amiche l’augurio di “essere capaci di ascoltare la voce di Dio”; di lasciarsi abbracciare dal desiderio di vedere il segno che Dio aveva preparato per noi, “un Bambino avvolto in fasce” per superare ogni distanza e ogni divisione, mettendosi “in cammino con gli altri”.

Tanti auguri a tutti voi di Buon Natale con Gesù. Gesù porta l’amore e la pace di cui c’è bisogno in tutte le case. Accogliamo il Bambino come un fratellino più piccolo cui volere bene. Cresciamo nell’amicizia con lui. Essere amici di Gesù significa essere amici dei poveri e della pace. Solo così sarà realmente Natale in mezzo a noi.

don Alessandro Maffiolini