Vacanze, tempo di riposo

Siamo arrivati a un periodo dell’anno particolare, in cui le “vacanze o ferie” diventano un elemento importante ed un tema costante. La questione è che per molti cristiani questo tempo coincide con la sospensione della partecipazione all’Eucaristia festiva e da una vita così rilassata da mettere definitivamente da parte la propria fede. Il cristiano si riconosce anche dal suo modo di vivere le vacanze. In tempi di turismo globale, e di ‘pacchetti-vacanza’ che ci portano agevolmente ovunque nel mondo, bisogna stare attenti a non dimenticarsi dell’essenziale: non è il passaporto, la carta di credito, il cellulare, ma Gesù Cristo. È Lui che s’incontra prima di tutto a Messa, almeno la domenica. Quanti perdono la Messa perché non è presente una chiesa o è lontana! La domanda vera è se nel mio progettare le ferie ho tenuto presente la possibilità di incontrare Gesù.

Inoltre non dimentichiamoci che vacanza non significa “fare nulla” o disinteressarsi di tutti: è un tempo in cui cambiare il ritmo della propria quotidianità perché permetta un sano riposo e un divertimento capaci di ricaricare la persona e di aiutarla a riaffrontare il solito “tram tram”. Il rischio è allora vivere una vacanza senza regole e con lo scopo di soddisfare i nostri vizi: ogni giornata ci richiede, invece, una certa disciplina, cioè un programma di vita nel quale ci siano riposo e divertimento, il proposito di lasciare da parte il lavoro, ma anche di dedicare il nostro tempo agli altri, a cominciare dai nostri familiari. Va riconosciuto che la vacanza è un dono, dovuto al nostro impegno annuale: è un qualcosa che non va perciò sprecato o buttato via. Essa è realmente il luogo in cui possiamo ristabilire il nostro equilibrio interiore e trasformare anche le nostre relazioni con le altre persone. Il vero riposo per il cristiano nasce dall’avere momenti d’intimità con il Signore, offrire il servizio della carità al prossimo, vivere la speranza nel futuro.

Certo non è facile; siamo davanti ad un mondo che intende le ferie come stacco da tutto e tutti e rifugio nel proprio egoismo. La fede ci dice che invece sono qualcosa di più e delle occasioni per divertirsi in modo sano e dare riposo al corpo e alla mente. Troviamo tempo per una lettura edificante che faccia conoscere meglio la nostra fede: la vita di un santo, il saggio di un autore cattolico affidabile, un testo sulla preghiera o del Magistero, il Vangelo. Insomma: c’è molta scelta, basta volerlo. Concediamoci allora tutti un periodo di “riposo”, di sospensione, per rigustare la nostra vita, le amicizie, i nostri familiari. Solo così potremo ritornare carichi di entusiasmo per l’inizio dell’anno e poter essere di aiuto alla comunità e ai nostri fratelli. Infine non tralasciamo mai in vacanza, dove abbiamo tempo, la preghiera, la direzione spirituale, la confessione, per riabituarci a viverle anche durante l’anno.

L’amore non va mai in vacanza. Lo stesso Amore ha bisogno però di tempo e di silenzio per essere ascoltato, accolto, interiorizzato e ridonato agli altri. Fermiamoci un poco e riposiamo: poniamo il nostro “capo sull’unico cuscino adatto” ai figli di Dio e a chi sceglie di seguire la strada che Dio indica. Buone vacanze a tutti e buon riposo.

A cura di Alessandro Maffiolini