CHE SIA UN ANNO DI PACE!
Gv 1,29-34

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Sono molteplici i richiami e i riferimenti che incrociamo all’inizio di questo nuovo anno: 2017! Ci sono l’emozione e lo stupore per un nuovo anno che comincia: siamo già arrivati ad un nuovo Capodanno… quanti!? C’è il messaggio per la Giornata della Pace; c’è il riferimento a Maria, Madre del Signore; una specie di ‘zoomata’ sul presepio: la Madonna! Ci sono gli auguri perché questo anno sia buono e, diciamo sempre, ‘migliore’; non sarà solo una stucchevole parola vana? Con un sussulto di buona volontà e di speranza, vale la pena di raccogliere tutti questi accenti, a cominciare dalla Madre di Dio e Madre nostra. Non è forse vero che nei momenti più impegnativi ed emozionanti della vita noi tutti, anziani compresi, ci sorprendiamo a mormorare “Oh mamma mia!”?

Così, di fronte ad un nuovo anno, pieno di incognite e di attese, d’istinto pensiamo ed invochiamo la mamma. La madre di Dio, e di un Dio fattosi uomo proprio nel grembo di Maria di Nazareth, deve riempirci di fiducia e, diciamo pure, anche di orgoglio, come ci suggerisce un mistico della Chiesa orientale, Romano il Melode, che esclama: “Oggi Cristo è apparso sulla Terra, siatene fieri!”. E a rendere consistente questa fierezza c’è il fatto che una donna della nostra stirpe umana può dire in tutta verità a Dio: “Tu sei mio figlio!”. E Dio può dire a Maria: “Tu sei mia madre!”. Questa Madre ci è stata donata e da quel momento non cessa di prenderci per mano: anche adesso, all’aurora di questo nuovo anno.

Ed in questa rassicurante compagnia prende corpo l’augurio di pace che viene dalla Parola di Dio: “Il Signore rivolga su di te il Suo volto e ti conceda la pace”. (Num b,26). Una benedizione tanto cara a San Francesco d’Assisi, che ne aveva fatto un saluto permanente ed un progetto di vita. La Pace ovunque! Struggente ed impegnativo questo augurio, se guardiamo alle rovine fumanti delle città distrutte dalla guerra: Aleppo ne è un tragico emblema. E le persone a centinaia di migliaia martoriate, agitate e terrorizzate da questa ‘guerra a pezzi’ che tocca tutto il mondo. Papa Francesco lancia tenacemente la sfida della pace: “La non violenza: stile di una politica per la pace 2017” è lo slogan di quest’anno. Sì, la violenza e la pace sono all’origine di due opposti modi di costruire la società. Prevalga finalmente il primato del diritto, del dialogo e della diplomazia sul fragore insensato delle armi. La non violenza come stile politico può e deve fare molto per arginare il flagello delle guerre. Ma non pensiamo solo alle violenze e al traffico delle armi a livelli internazionali: quante armi e quante aggressività riusciamo a produrre a livello personale, familiare, sociale, anche spicciolo, a dimensione condominiale…

Beati i costruttori di pace e i coraggiosi donatori di perdono. Sarebbe bello che il 2017 passasse alla storia come l’anno in cui siamo riusciti a far pace con qualcuno!

Auguri!

Don Dino Bottino