BEATO CHI NON SI SCANDALIZZA DI ME
Mt 11,2-11

luce-dell-incontro

Stiamo già percorrendo il versante più ravvicinato della preparazione al Natale. Dal punto di vista esteriore tutto sembra ormai preparato e pronto per la festa e la Parola di Dio ci fa vedere da vicino il mistero dell’Incarnazione. Ma se abitualmente è difficile vedere da lontano, a volte si fa fatica a vedere anche da vicino: bisogna mettere gli occhiali giusti. È ciò che capita ai discepoli di Giovanni Battista, contemporanei di Gesù, che pongono al Messia ormai presente la famosa domanda: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?”.

Giovanni aveva visto bene da lontano: aveva annunciato il Salvatore ormai prossimo; l’aveva poi indicato come presente presso il fiume Giordano, il fiume della Conversione e del Battesimo; l’aveva additato come Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo.

Ora si è nel pieno svolgimento dell’opera della Salvezza; Giovanni è in catene a causa del suo annuncio franco e purificatore. L’azione di Gesù si sta svolgendo nella linea della Misericordia, dell’accoglienza e del perdono. È probabile che il Battista si fosse immaginato un intervento di Dio un po’ diverso, un giudizio più drastico e definitivo…

“Sei tu dunque colui che deve venire per cambiare il mondo o dobbiamo ancora aspettare?”. Gesù come risposta rimanda ai fatti concreti, ai miracoli fisici e morali che stanno capitando sotto i loro occhi; Gesù invita a guardare, a saper vedere… con gli occhi del profeta Isaia: “Andate e riferite a Giovanni ciò che voi vedete: i ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, ai poveri è annunciata la Buona Novella e beato colui che non si scandalizza di me…”.

Bisogna ammettere che quella domanda è spesso la nostra domanda, rivolta non tanto a Gesù, quanto piuttosto a quella realtà che oggi lo impersona e lo rappresenta: è una domanda alla Chiesa. È una domanda a questa nostra Chiesa, peccatrice e santa insieme, spesso ferita ed appesantita dai suoi difetti umani, ma pur sempre tramite e strumento di Cristo nel mondo.

“Sei tu il nostro riferimento e la nostra guida o dobbiamo guardare ad altro?”. Beato chi non si scandalizza della Chiesa di oggi e sa vedere con occhi purificati Pastori e Gregge, che portano frutti di bene: le persone sono illuminate dal Vangelo, fioriscono le opere di Misericordia, si accende la speranza, la Croce diventa strada feconda di salvezza…

E poi ricordati che anche tu devi brillare con la tua fede e le tue opere di carità: e quella luce la puoi accendere solo tu.

Don Dino Bottino