Di questo voi siete testimoni
Lc 24,46-53
Chi è colui che sale al cielo? È il Dio che ha preso carne nel grembo di una donna rivelando la segreta nostalgia di Dio di essere uomo. Ora, salendo in cielo, porta con sé la nostra nostalgia di essere Dio. Il Vangelo ci presenta una lunga benedizione sospesa tra cielo e terra come ultima immagine di Gesù. Testimone che la maledizione non appartiene a Dio. Io non sono degno, eppure mi benedice. Dio dice bene di me! Io gli piaccio! Così come sono! Dice bene di me e mi augura il bene: nelle mie amarezze e nelle mie povertà io sono benedetto, in tutti i miei dubbi, nelle mie fatiche, nelle sofferenze… Gesù lascia un dono e un compito: predicate la conversione e il perdono. Conversione: indica un movimento, un dinamismo, l’uscire dalle paludi del cuore inventandosi un balzo. Significa il coraggio di andare controcorrente, contro la logica del mondo dove vincono sempre i più furbi, i più ricchi, i più violenti. Annunciare il perdono: la freschezza di un cuore rifatto nuovo come nella primavera della vita. La possibilità di ripartire sempre, di ricominciare, di non arrendersi mai. Io so poche cose di Dio, ma ne so una su tutte e mi basta: che la Sua Misericordia è infinita! Dio è una primavera infinita. E la nostra vita, per Suo dono, si fa giorno continuo.
La conclusione del racconto è a sorpresa: i discepoli tornano a Gerusalemme con grande gioia. Dovrebbero essere tristi piuttosto, finisce la presenza, se ne va il loro amore, il loro amico, il loro maestro. Invece no. E questo perché fino all’ultimo giorno Lui ha le mani che grondano doni. Perché non se ne va altrove, ma entra nel profondo di tutte le vite, per trasformarle. È la gioia di sapere che il nostro amare non è inutile, ma sarà raccolto goccia a goccia e vissuto per sempre. È la gioia di vedere in Gesù che l’uomo non finisce con il suo corpo, che la vita è più forte delle ferite, che la carne è fatta di cielo. Nel mondo esiste “una forza di gravità che punta verso l’alto” ed è come una nostalgia di cielo. Cristo è asceso nell’intimo di ogni creatura, forza ascensionale verso una più luminosa vita.
Padre Ermes Ronchi