Dio cerca amici
Lc 10, 38-42
Mentre erano in cammino… una donna di nome Marta lo ospitò. Ha la stanchezza del viaggio nei piedi, la fatica del dolore della gente negli occhi. Allora riposare nella frescura amica di una casa, mangiare in compagnia sorridente è un dono, e Gesù lo accoglie con gioia. Quando una mano gli apre una porta, Lui sa che lì c’è un cuore che si è schiuso all’amore. Ha una meta, Gerusalemme, ma non “passa oltre” quando incontra qualcuno. Per Lui, come per il buon Samaritano, ogni incontro diventa una meta, un obiettivo. Gesù entra nella casa di due donne d’Israele, estromesse dalla formazione religiosa, va direttamente nella loro casa, perché quello è il luogo dove la vita è più vera. E il Vangelo deve diventare vero nel cuore della vita. “Maria, seduta ai piedi del Signore”, ascoltava le Sue parole. Sapienza del cuore, il fiuto per saper scegliere ciò che fa bene alla vita, ciò che regala pace e forza: perché l’uomo segue quelle strade dove il suo cuore gli dice che troverà la felicità.
Mi piace immaginare questi due totalmente presi l’uno dall’altra: lui a darsi, lei a riceverlo. E li sento tutti e due felici, Lui di aver trovato un nido e un cuore in ascolto, lei di avere un rabbì tutto per sé, per lei che è donna a cui nessuno insegna. Lui totalmente suo, lei totalmente Sua. A Maria doveva bruciare il cuore quel giorno. Da quel momento la sua vita è cambiata. Maria è diventata feconda, grembo dove si custodisce il seme della Parola, e per questo non può non essere diventata apostola. Per il resto dei suoi giorni a ogni incontro avrà donato ciò che Gesù le aveva seminato nel cuore. “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose”. Gesù affettuosamente, come si fa con gli amici, rimprovera Marta ma non contraddice il suo servizio, bensì l’affanno; non il cuore generoso di Marta, ma l’agitazione. A tutti ripete: “Attento a un troppo che è in agguato, a un troppo che può sorgere e ingoiarti, che affanna, che distoglie il volto degli altri”.
“Marta – sembra dire Gesù, a lei e a ciascuno di noi – prima le persone, poi le cose”. Gesù non sopporta che Marta sia confinata in un ruolo di servizio, che si perda nelle troppe faccende di casa: “Tu – le dice Gesù – sei molto di più; tu puoi stare con me in una relazione diversa, non solo di scambio di servizi. Tu puoi condividere con me pensieri, sogni, emozioni, conoscenza, sapienza”. Maria ha scelto la parte migliore, ha iniziato cioè dalla parte giusta il cammino che porta al cuore di Dio. Perché Dio non cerca servitori, ma amici, non cerca delle persone che facciano delle cose per Lui, ma gente che gli lasci fare delle cose dentro di sé.
padre Ermes Ronchi