Il tempo dell’Emmanuele
(Mc 4,26-34)
‘Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come egli stesso non lo sa’…
… per me, impaziente di natura, queste parole di Gesù chiamano ad un grande cambiamento, certo nel mio stile – come si dice ‘contare fino a dieci’, respirare profondamente, ‘non fasciarsi la testa prima di essersela rotta’ – ma tutto fondato sulla roccia: Dio esiste, è all’opera.
Fra il tempo della seminagione e il raccolto, c’è questo lungo tempo di silenzio, dove devo imparare a pazientare: anzitutto perché non posso far nulla, ma soprattutto perché il tempo in cui io non posso nulla (e non so cosa fare) è il tempo in cui Dio si impegna, in cui sogna, lavora anche nel mio profondo… Allora è importante non sfuggire a questo tempo di pazienza: la nostra società tende a riempire ogni istante, di eventi, feste, campagne promozionali… Gesù mi invita ad assaporare il silenzio, per imparare ad ascoltare il paziente lavoro di Dio nel cuore mio e dei fratelli. Questo suo silenzio, a volte inspiegabile, non deve farmi pensare ad un Dio disinteressato: ma un Dio paziente cioè pieno di passione per noi uomini, che ci dà ancora occasione di salvezza e gioia, che continuamente si impegna per noi…
Dice un motto sagacie: Dio esiste. Ma non sei tu: rilassati!
«Il Signore è coinvolto nella nostra vita, questo è sicuro, ma tante volte non lo vediamo. E questo ci chiede pazienza. Ma il Signore, che cammina con noi, anche lui ha tanta pazienza con noi: il mistero della pazienza di Dio che, nel camminare, cammina al nostro passo»(papa Francesco, omelia 28 giugno 2013).
Ma ecco la seconda parabola: ‘un granello di senape che, quando viene seminato sul terreno, è il più piccolo di tutti i semi… ma, quando viene seminato, cresce e diventa più grande di tutte le piante’… ancora una volta una grande lezione di fiducia, ma non soltanto: Gesù mi richiama l’impegno che l’occasione della semina richiede: è importante questa occasione, questo incontro con Gesù. Allora sono invitato a capire l’importanza del presente, perché questo è il momento in cui Gesù mi visita ed è il momento decisivo! Allora devo chiedere al Signore occhi che sappiano riconoscere la sua presenza nella mia quotidianità.
Ci aiuti la vergine Maria, lei che ha atteso con speranza… un canto mariano dice ‘ora l’attesa è densa di preghiera, l’uomo nuovo è qui in mezzo a noi’.