L’estate appena trascorsa ci ha visti “Tutti a tavola” per imparare che “non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che viene da Dio e di ogni azione buona che doniamo o riceviamo”. L’inaugurazione che si è svolta in Oratorio, nell’ambito del progetto “Pastorale, sport e famiglia”, vuole indicarci l’importanza dello Sport per crescere in modo sano insieme con gli altri. Costruire un campo da calcio significa dare la possibilità alla comunità e a tutti i suoi membri di sperimentare lo sport come strumento di aggregazione e possibilità di accoglienza. Inoltre esso diventa capace di aprire l’Oratorio a tutti quei adolescenti e giovani che si sono allontanati da questa realtà e che possono trovare nello sport il motivo di un ripensamento e di un ritorno. Questo primo passo del progetto, implica e invita tutti a esercitarsi a costruire una comunità che sia sempre più educante, dove cioè l’amore e la cura reciproca siano i primi modi attraverso cui testimoniare agli altri la bellezza di aver conosciuto il Signore Gesù. È Lui il centro e il motivo per cui si fanno determinate scelte, anche impegnative. La conoscenza di Gesù non può limitarsi a sapere delle cose su di lui o a provare delle belle emozioni in alcuni momenti della vita. “La nostra fede, la nostra amicizia con lui deve poco alla volta cambiare il nostro modo di pensare, di amare, di comportarci, di giudicare le cose che ci capitano”. Le attese di un cristiano sono semplici: far scoprire ai ragazzi che lo sport può essere motivo di crescita nel nostro territorio e può diventare motivo per camminare insieme. Va trasmessa l’idea che “fare sport non sia solo competizione ma anche condivisione, lo sport non ha sempre solo un vincitore e un vinto, a volte si può parlare di crescita del gruppo, in questo caso di una comunità”. Lo sport, in fondo, racchiude un sacco di valori, molti lo definiscono metafora di vita, lo sport ha molte sfaccettature e noi comunità cristiana, promotrice dello sport, dobbiamo stare attenti e lavorare sugli aspetti positivi, di crescita, unione del singolo individuo allo stesso tempo componente di un gruppo o comunità. Da domenica nasce per tutti, non solo per gli addetti ai lavori, il compito di evitare che lo sport passi solo come un hobby, passatempo o al contrario come solo una competizione con una classifica per dimostrare il migliore. In attesa del completamento del progetto “Pastorale”, abbiamo ora uno strumento in più per intraprendere quel “cammino di maturazione che porta a una nuova comprensione della realtà che veda Gesù come fondamento”. È importante ricordarlo per non perdere di vista lo scopo principale e unico per cui la Parrocchia di Trecate ha intrapreso questo cammino. “L’esperienza dell’oratorio può davvero aiutare le giovani generazioni e le loro famiglie ad assumere una mentalità nuova che si fonda sull’incontro con il Signore”. Tramite lo sport abbiamo uno strumento in più per coinvolgere le persone in un’esperienza complessiva che riguarda insieme gli affetti e la ragione, la volontà e la corporeità. Tutta la Parrocchia, l’oratorio e ogni trecatese si metteranno ora in gioco per diventare luogo in cui accompagnare piccoli e grandi nella comprensione della realtà. Grazie a quanto si è costruito e si costruirà anche nei prossimi mesi avremo possibilità maggiori per educare alla fede e diventare scuola di umanità, di servizio agli altri, di accoglienza e di santità: avremo una possibilità maggiore per fare cultura. Infatti, la Bibbia ci insegna che la persona umana è un tutt’uno, spirito e corpo. Proprio per questo siamo invitati a essere coraggiosi e a coltivare sempre, insieme all’attività sportiva, anche agonistica, la dimensione religiosa e spirituale. “A volte capita che un ragazzo o una ragazza, per gli allenamenti e le gare, lasci perdere la Messa, la catechesi… Ma questo non è buon segno! Vuol dire che si è persa la scala di valori”. Gli educatori avranno il compito di far comprendere come “non bisogna trascurare lo studio, le amicizie, il servizio ai poveri”; queste cose non devono essere trascurate per fare soltanto una cosa. Guardiamo anche all’esempio di uomini e donne che non hanno mai smesso di vivere la fede e il servizio al prossimo. In realtà, “il vero sport favorisce la costruzione di un mondo più fraterno e solidale, contribuendo al superamento di situazioni d’ingiustizia e di disagio umano e sociale”. Tutti noi trecatesi abbiamo il desiderio di collaborare con la nostra Parrocchia e quindi anche con il nostro oratorio. Non lasciamoli soli, mettiamo tutto l’impegno e l’entusiasmo necessario per far partire bene le iniziative legate al campo da calcio e continuare fino al completamento non solo dei lavori edili, ma di un vero e proprio luogo accogliente e educativo. Ogni persona con le sue capacità e qualità è protagonista di questo cammino iniziato insieme.

Alessandro Maffiolini