In ogni parte della Terra

In questo tempo di Quaresima, grazie all’evangelista Luca, stiamo compiendo un cammino che ci porta sempre più nel cuore di Dio, un Dio diverso da quanto immaginiamo normalmente e quindi scomodo per molte persone, cristiani compresi. In alcune domeniche, Gesù ha smontato pezzo per pezzo l’idea di Dio che gli esseri umani si sono costruiti per ignoranza o per comodità. È sempre bello trovare il colpevole di tutto, specialmente quando esso non coincide con noi, lasciandoci così liberi da ogni colpa. La libertà è un dono molto grande, fatto per scegliere la strada da percorrere, cioè decidere di seguire la Parola di Dio. Altri tipi di libertà ci portano solo a chiuderci in noi stessi e a diventare egoisti; alla fine si arriva al baratro dell’infelicità. Se guardiamo il modo in cui Dio, nella Scrittura, ci ha rivelato la Sua Misericordia, ci accorgiamo che “si è manifestato anzitutto come Creatore onnipotente, poi come Padre molto amante”; la misericordia presuppone l’onnipotenza e la bontà.

Per essere misericordioso occorre essere non solo buoni ma onnipotenti. È per questo che l’umanità è invitata ad essere misericordiosa come lo è il Padre celeste: è l’unica strada percorribile se vogliamo un mondo in cui tutti possono vivere e essere felici. Dio non guarda la nostra etnia, la nostra cultura, le condizioni di ognuno; Lui irrompe nella nostra storia, personale e comunitaria, chiedendo solamente di accettare di amare. È una scommessa, ma quando si ama realmente si agisce di conseguenza senza preoccuparsi della cultura e della mentalità dominante. Da questo tipo di amore scaturiscono poi la possibilità e il desiderio del cambiamento: è il mettersi davanti all’altro con tutto noi stessi, pronti a entrare in relazione. Papa Benedetto ci ricorda con forza che l’amore per l’altro non cerca più se stesso, ma diventa preoccupazione per l’altro, disposizione al sacrificio per lui e apertura anche al dono della vita. L’amore cristiano nella sequela di Cristo non è qualcosa di estraneo a questo mondo.

Nel sacrificio che Cristo ha fatto di sé per l’uomo, quest’amore ha trovato una nuova dimensione che, nella storia caritativa dei cristiani ai poveri e ai sofferenti, si è sviluppata sempre di più. Inoltre, la certezza che Dio ama ogni essere umano, ci fa confidare nella Sua Provvidenza paterna anche nei momenti più difficili dell’esistenza: “Ciò che umanamente è una sventura può rientrare in quel grande progetto di amore infinito”. Queste poche e brevissime pennellate sull’amore, ci spingono a capire la necessità di portarlo e annunciarlo a quanti incontriamo quotidianamente. L’amore, per definizione e modello evangelico, non ha confini, ma deve a poco a poco espandersi e arrivare ovunque. Solo l’amore di Cristo può trasformare il mondo intero e permettere di ritornare a vivere come nella creazione dell’uomo e della donna. Allora saremo capaci di essere costruttori di comunione, opera- tori di pace e promotori di un mondo in cui avranno stabile dimora Giustizia e Misericordia.

Nelle nostre case e strade

Una civiltà e una città si misurano, alla fine, sulla capacità di coinvolgere le persone e di farle sentire accolte e amate; è la mentalità nuova di considerare gli altri fratelli e sorelle. Da qui derivano diverse riflessioni da fare e da tenere presenti nelle scelte concrete. Le tentazioni dell’avere, della vanità, del potere e del voler imporsi sugli altri sono talmente forti e radicali che valgono sempre: vanno superate mettendo la nostra vita nelle mani di Dio e cercando di vivere con coerenza e gioia quanto il Vangelo ci annuncia. Cristo diventa il paradigma dell’amore incondizionato per l’umanità di ogni epoca e luogo: seguirlo significa entrare nella Sua fiducia e nella capacità compiere ciò che Lui ha fatto. Potrebbe sembrare difficile e lo è se vediamo ciò che accade nelle strade della nostra città, i modi di pensare le scelte concrete che compiamo tutti; quando non sono illuminati da Gesù diventano solo capaci di por- tare divisione e distruzione in mezzo a noi. Allontanarsi da Lui è semplice e diventa evidente in un modo di vivere senza principi o valori morali, dove conta più il sentimentalismo e i propri piaceri che la verità, dove si è guidati dall’egoismo e dal denaro, dove è l’economia fine a se stessa che indirizza le scelte dei Paesi ricchi e dei loro cittadini.

Papa Francesco ci ricorda che l’apertura verso gli altri incomincia “nella famiglia, nelle nostre case, dove si impara la carità e il perdono e dove nell’amore dei nostri genitori si impara a conoscere la Misericordia e l’amore di Dio”. Questo si esprime poi nelle opere di Misericordia, occasioni quotidiane per vivere l’amore per Dio e i fratelli.

Dobbiamo aprire gli occhi alle necessità che incontriamo nelle nostre case e nelle nostre comunità locali “per renderci conto di quante opportunità ci attendono”. Solo così dichiariamo a tutti di essere membri della famiglia di Dio; siamo portati ad assisterci l’un l’altro, a proteggerci e condurci “alla pienezza della vita” cristiana e umana. Noi trecatesi siamo chiamati a dimostrare e portare vicino a tutti l’amore del Signore attraverso l’amore vissuto nella vita cristiana e ricevuto a nostra volta come un dono che non va conservato per sé ma spezzato generosamente con gli altri. Manifestiamo con gioia la nostra vicinanza e tenerezza, accarezziamo, abbracciamo, facciamo sentire le persone amate e accolte per quello che sono e non per ciò che hanno o il ruolo che rivestono.

Più noi abitanti di Trecate ci avviciniamo alla fonte dell’amore, più amare e essere amati diventa naturale nella vita e nelle scelte. È l’Eucaristia; non un obbligo come molti cristiani preferiscono pensare, ma il motore di una nuova vita, di una conversione, del desiderio di cambiamento, della capacità di comunione, di una nuova Trecate. Andiamo, accorriamo senza timore. Nella storia, solo la testimonianza d’amore per Cristo e per la Sua Chiesa ha giustamente raggiunto gli estremi confini della Terra.

L’amore vero e concreto per Dio e per i fratelli può, allora, arrivare almeno ai confini della nostra Trecate.

Alessandro Maffiolini