Anno santo, esperienza di Misericordia

Ciascuno di noi è aggredito da tante parole e suoni che “riempiono” il nostro giorno; ognuno è insidiato da mille futilità che ci distraggono e disperdono le nostre forze e la nostra volontà. Abbiamo necessità di ritrovare il silenzio. In effetti, se “in principio c’era la Parola e dalla Parola di Dio, venuta tra noi, è cominciata ad avverarsi la nostra redenzione”, è chiaro che da parte nostra ci dev’essere il silenzio: esso permette di ascoltare ed accogliere. Alla Parola dovranno poi corrispondere le nostre parole di gratitudine e di adorazione. È nel silenzio che abbiamo visto Papa Francesco aprire la Porta Santa della Basilica di san Pietro, dando avvio a quest’anno straordinario della Misericordia. È una porta aperta solennemente per l’occasione, mentre negli altri anni rimane murata. Il rito di aprire la Porta Santa esprime simbolicamente il concetto che, durante il Giubileo, è offerto ai fedeli un “percorso straordinario” verso la salvezza. In particolare, dall’8 dicembre siamo invitati a fare “un’esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la Sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace”. È una meta impegnativa, ma con l’aiuto di Dio tutto diventa possibile per noi che crediamo e ci affidiamo a Lui. Siamo chiamati a vivere un’urgenza della Chiesa dei nostri tempi: uscire verso le periferie esistenziali presenti nei nostri paesi e nelle nostre città. La Chiesa avrà l’occasione di mostrare a tutti come sia ammaestrata e guidata unicamente dalla Parola. Dobbiamo ritornare a porre al centro della nostra attenzione il “Dio misericordioso che invita tutti a tornare da Lui”. L’incontro con Lui ci ispirerà a compiere, verso tutti i nostri fratelli e sorelle, le opere di Misericordia; queste diverranno immagine di quel Dio che ha mandato Suo Figlio nel mondo per “donare la vita e farlo in abbondanza”. Infatti, ci ricorda nuovamente il Papa, la Misericordia può cambiare il mondo stesso. “Un po’ di Misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa Misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza”. Dobbiamo farne quotidianamente un’esperienza intensa e viva per portarla nei diversi ambienti sociali. Solo così diventiamo costruttori di un mondo migliore, in cui non prevale più l’egoismo e l’idea del possesso, ma quei valori evangelici capaci di “fare nuove tutte le cose”.

Le Porte Sante nella nostra Diocesi

Con l’inizio dell’Anno Giubilare avviene una cosa mai accaduta: per la prima volta, domenica 13 dicembre saranno aperte le Porte Sante in tutte le cattedrali del mondo. Sarà realmente uno spettacolo di Porte che si spalancano per dare l’annuncio e il segno di questo Anno della Misericordia. Nella terza domenica di Avvento Papa Francesco ha stabilito che “in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa Madre per tutti i fedeli, oppure nella Concattedrale o in una chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia”. A scelta dei vari Vescovi, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini, che in questi luoghi sacri spesso “sono toccati nel cuore dalla Grazia e trovano la via della conversione”. L’immagine della ‘porta’ è un’immagine efficace: Dio Padre apre la porta del cuore alla Misericordia e all’amore. Ogni uomo può varcare quella soglia ed entrare nel cuore di Dio Misericordioso per essere “misericordiosi come il Padre”. Essa diventa segno efficace della nuova evangelizzazione che la Chiesa e ogni Comunità sono chiamate ad avviare per portare il Vangelo fino alle ‘periferie’ della nostra società. A Novara la Porta Santa del Duomo sarà aperta dal vescovo Franco Giulio, con la solenne celebrazione delle ore 17. Poi, a poco a poco, la Misericordia ‘dilagherà’ per tutto il territorio della nostra Diocesi. Infatti, altre Porte Sante saranno aperte: il giorno di Natale, alle ore 11, al Sacro Monte di Orta; domenica 27 dicembre al Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca; Venerdì 1° gennaio 2016 al Santuario Madonna del Sangue di Re; mercoledì 6 al Sacro Monte di Varallo Sesia; giovedì 7 al Santuario della Santissima Pietà di Cannobio. Varcare la Porta Santa non può essere solamente un gesto devozionale o formale. E non potrà essere finalizzato solo a ricevere l’indulgenza del Giubileo. È un segno dinamico: la Porta Santa è come il traguardo di un profondo cammino spirituale di affidamento al Padre della Misericordia e di conversione del cuore per essere “misericordiosi come il Padre”. Non occorrerà obbligatoriamente andare fino a Roma: le stesse motivazioni potranno portarci in questi luoghi per vivere il nostro itinerario di conversione e di rinnovamento. La Diocesi diventa il “luogo proprio della Misericordia”: ciò aiuterà a sentirci sempre più parte di una Comunità più ampia della nostra; una Comunità che ha bisogno di noi e dei nostri talenti per diventare sempre più credibili e testimoni del Vangelo di Gesù Cristo.

Alessandro Maffiolini