Si può rinnovare il mondo intero

Il mondo di oggi sembra essersi indirizzato verso un baratro che non vede una fine. Questo fa nascere nei battezzati la preoccupazione per la situazione in tanti Paesi in cui i cristiani si scontrano sem-pre più frequentemente con una restrizione della libertà religiosa; si constata la trasformazione di alcuni Paesi in società secolarizzate, estranee a ogni riferimento a Dio, dove la vera libertà è seria- mente minacciata e soppressa. Si nota una chiusura sempre maggiore a chi è estraneo al nostro modo di pensare; si etichettano persone di altre culture, religioni, razze come nemici del nostro benessere e dei nostri posti di lavoro: si arriva addirittura a una loro discriminazione, quando “alcune forze politiche, guidate dall’ideologia di un secolarismo tante volte assai aggressivo, cercano di spingerli ai margini della vita pubblica” e di indicarli come causa di tutti i mali della nostra società. Potremmo anche aggiungere che la Quaresima di quest’anno stia scivolando via e diventi un tempo vuoto in cui non si riesce a fare un autentico cammino di conversione. È, invece, un’occasione preziosa che stiamo sprecando: molte giustificazioni sono trovate e portate come scuse per non partecipare all’Eucaristia, per non accostarsi alla riconciliazione o per non intraprendere un itinerario di crescita nella fede. Quante volte sentiamo dire: “Non ho tempo. Ho altre cose da fare. Ho degli impegni”. E con ciò ci sentiamo scusati. Davanti a tutte queste cose, che sono solo la punta del problema e della crisi, i cristiani devono affermare con forza e senza paura che tutto questo non è giusto e non può essere giustificato in alcun modo: anzi “grida vendetta al cospetto di Dio”. Va’ proclamato con coraggio che solo la Misericordia può guarire le ferite, porta- re ad un rinnovamento ed essere moti- vo di risoluzione delle ferite provocate dalla nostra cultura e dai Paesi cosiddetti civilizzati. Un vero perdono è “qualcosa del tutto diverso da un debole lasciar correre”. Il perdono è esigente e chiede a chi lo riceve ed a chi lo dona una presa di posizione” chiara e senza compromessi. Un battezzato cui va bene ogni cosa è un cristiano che crede in un Gesù costruito da lui a propria immagine. “Un Gesù che approva tutto è un Gesù senza la croce, perché allora non c’è bisogno del dolore della croce per guarire l’uomo”. Solo così la Chiesa può aver cura dei feriti, accogliere gli sconfitti e quanti sono ai margini dell’esistenza; può realmente spalancare le porte e aprire le braccia a quanti sentono di avere bisogno della Misericordia di Dio. Essa, che è dono di Dio, è l’unica realtà capace di rinnovare la società: la Misericordia, ci ricorda Papa Francesco, “è profezia di un mondo nuovo, in cui nessuno sia privo del necessario, perché la solidarietà e la condivisione sono la conseguenza concreta della fraternità”. A trasfigurare il mondo occorre poco: vivere concretamente la Misericordia ogni giorni e verso tutti; mostrare cioè che il volto di Dio è presente in ogni battezzato.

Trasformiamo la nostra città

In questo articolo vogliamo solo indicare brevemente alcuni motivi d’impegno per la nostra Comunità di Trecate (che vanno bene per ogni paese), perché la nostra città si possa tramutare in quel luogo in cui si manifesta in tutti la Misericordia del Padre. Dobbiamo diventare di più donne e uomini di preghiera. In un mondo che ci spinge a pensare la vita come un “fare”, non si ha mai tempo, si è sempre di fretta. Quante volte vediamo nelle nostre strade persone che non si accorgono degli altri, non salutano, si disinteressano e pensano solo a se stessi. Abbiamo sempre qualcosa da fare e non ci accorgiamo che stiamo distruggendo la nostra comunità e il nostro futuro: ai figli comunichiamo un umanesimo privo di umanità e di compassione, incapace di prestare attenzione e di donare amore. Prendiamo, con umiltà, l’impegno di fermarci e di riflettere; la preghiera e la partecipazione alla Messa festiva, ci farebbero bene e ci renderebbero più umani perché “avvicinano a Dio, ai Suoi pensieri, ai Suoi sentimenti, alla Sua Misericordia”. Questo ci aiuterà a crescere in sapienza e umanità. Accanto a questo stimolo siamo chiamati anche a incontrare il Signore e i fratelli: entrare in relazione col Signore fa nascere in noi l’esigenza di andare verso le altre persone. In questo modo cresce e matura la vita del popolo di Dio e tutti i cittadini ne traggono giovamento: “Nell’incontro s’impara ad ascoltarsi, a parlarsi, a capirsi, a non pretendere quindi di avere sempre ragione”. Così impariamo anche a dire no allo scontro e alla prepotenza di chi vuole affermare se stesso, il proprio gruppo e le proprie ragioni senza dialogare. Gli esseri umani sono fatti per essere “uni per gli altri e non gli uni contro gli altri”. Impariamo a dire no all’indifferenza, all’egoismo e all’individualismo: costruiamo ponti efficaci per entrare in relazione con tutti. Mettiamoci cari trecatesi, nell’ottica del servizio; questo solo è il vero primato per il cristiano. Noi tutti vogliamo essere grandi e primi: “Non imponiamo noi stessi, non cerchiamo ruoli e non desideriamo di avere piccoli spazi di potere, ma cominciamo a servire, ad aiutare amando gli altri, a partire dai poveri e dai bisognosi”. È difficile aiutare, più complicato, ancora, è collaborare specialmente con chi non ha le nostre idee e non fa parte della cerchia delle nostre conoscenze. Mettiamoci a servizio di chi non ha nulla da darci in cambio, di chi non conta nella comunità, di chi non ha titoli e potere, dei poveri e degli umili; faremo un incontro stupefacente e meraviglioso, perché scopriremo il volto di Dio. Mettiamo allora da parte le teorie, le parole, i proclami, i manifesti, le polemiche e agiamo secondo il Vangelo e la coscienza che da esse deriva. Facciamo esperienza della Misericordia, questa parola cambia tutto. “È il meglio che noi possiamo sentire: cambia il mondo.

Un po’ di Misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa Misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza”. Avanti senza paura.

Alessandro Maffiolini